• <p><strong>Dopo l&rsquo;esposizione a Prato, la mostra &ldquo;Cocco Bill contro la guerra!&rdquo;, a cura di Silvia Jacovitti e Alessandro Santi, arriva anche a Milano. WOW Spazio Fumetto, dal 19 aprile al 1 giugno, dedica un omaggio alla straordinaria arte di Benito Jacovitti.</strong></p><p>&nbsp;</p><p>Nel 1957 <strong>Benito Jacovitti</strong>, uno dei pi&ugrave; grandi artisti del fumetto italiano, crea <strong>Cocco Bill</strong> sulle pagine del &quot;Giorno dei Ragazzi&quot;, supplemento gratuito del gioved&igrave; del quotidiano &quot;Il Giorno&quot;.</p><p>Gran bevitore di camomilla, Cocco Bill &egrave; un simpaticissimo cowboy dalla mira infallibile, tanto che i lettori gli hanno sempre visto fare con le pistole le cose pi&ugrave; incredibili.</p><p>Con vocazione a fare il castigamatti, Cocco Bill &egrave; sempre coinvolto in storie che passano in rassegna situazioni e personaggi tipici del vecchio West, calato da Jacovitti nel mondo surreale che gli &egrave; proprio, non solo riempiendo le vignette con salumi e lische di pesce, pesci volanti e piedi che sbucano dal terreno, i suoi &ldquo;marchi di fabbrica&rdquo;. L&rsquo;autore esplora e demolisce via via tutti i luoghi comuni mitizzati dal cinema, i suoi soldati sudisti parlano in napoletano stretto, i saloon sono di tanto in tanto chiusi &quot;per imminente sparatoria&quot;, le mandrie camminano lentamente da un capo all&#39;altro della prateria con i fianchi delle vacche &quot;riservati alla pubblicit&agrave;&quot;. L&#39;immancabile innamorata dell&#39;eroe si chiama Osusanna Ailovi&ugrave;, mentre pistoleros cattivissimi e indiani simpaticoni (come gli indimenticabili Apaci&ograve;nes) formano una galleria di tipi straordinari.</p><p>Accanto all&#39;eroe c&#39;&egrave; sempre il suo fedele cavallo, il simpatico Trottalemme: non &egrave; un semplice animale (quando nitrisce fa &quot;hippihai&egrave;-hippiahi&ograve;&quot;), ma anche un vero e proprio coprotagonista della serie. &Egrave; intelligente e volitivo, protegge Cocco Bill e non si limita a trasportarlo in giro, ma lo consiglia, suggerendogli perfino, di tanto in tanto, soluzioni ai vari problemi in cui si imbattono nel loro avventuroso peregrinare.</p><p>Pubblicato in seguito anche sul &quot;Corriere dei Piccoli&quot;, sul &quot;Corriere dei Ragazzi&quot;<em> </em>e, dal 1987, su &quot;Il Giornalino&quot;, Cocco Bill continua a essere pubblicato anche dopo la scomparsa di Jac (nel 1997), affidato a <strong>Luca Salvagno</strong>, autore anche dell&rsquo;illustrazione-manifesto della mostra &ldquo;Cocco Pax&rdquo; che ben rappresenta la chiave di lettura di questa esposizione. Una mostra che vuole fornire una panoramica sull&rsquo;arte incontenibile di Benito Jacovitti, evidenziando come tematiche quali la guerra (vissuta in prima persona da Jac), la violenza e le sopraffazioni sono costanti dietro al sorriso e alle trovate surreali del grande autore.</p><p><strong>In esposizione oltre venti preziose tavole originali di Benito Jacovitti, tratte dalle storie pi&ugrave; classiche e famose di Cocco Bill</strong>, a partire dalla tavola di apertura della primissima avventura del 1957, senza dimenticare altri personaggi indimenticabili di Jacovitti, come Pippo, Pertica e Palla, Mandrago, Tom Ficcanaso, Oreste il guastafeste, Zorry Kid, Giuseppe&hellip; In mostra anche una delle opere pi&ugrave; vecchie, <em>I tre re</em>, rimasto inedito nel 1941, fino ad arrivare al Diario Jacovitti a tema musicale del 1984.</p><p>La mostra &egrave; a <strong>ingresso libero</strong>, con la possibilit&agrave; per i visitatori di lasciare offerte a favore di <a target="_blank" href="https://www.emergency.it/"><strong>EMERGENCY</strong></a>&nbsp;per contribuire alla raccolta fondi destinata alle loro cliniche a Gaza.</p><p><em><strong>Per approfondire le attivit&agrave; sostenute dalla raccolta fondi sabato 17 maggio dalle ore 17:00 &egrave; previsto un evento-incontro con i volontari di EMERGENCY presso WOW Spazio Fumetto.</strong></em></p><p>&nbsp;</p>
Le mostre
  • <p>Puoi aiutarci.</p><p>Si pu&ograve; effettuare <strong>una donazione</strong> attraverso la piattaforma <strong><a href="https://www.paypal.it">PayPal</a></strong> (&quot;per amici&quot;) a favore di <strong>fondazione@fumetto.org</strong><br />oppure con <strong>bonifico</strong> a Fondazione Franco Fossati, IBAN: <strong>IT58X0306909606100000018704</strong> (banca Intesa SanPaolo).</p><p>&nbsp;</p><p>Si pu&ograve; anche <strong>firmare la petizione</strong>, rivolta al Comune di Milano e alle istituzioni competenti, perch&eacute; si trovi con la Fondazione Franco Fossati una soluzione politica e amministrativa che consenta al MUSEO DEL FUMETTO di Milano di continuare a effettuare il suo servizio, sempre in crescita, anche nel futuro. La petizione pu&ograve; essere letta e firmata al museo negli orari d&#39;apertura, oppure <em>on line</em> sulla piattaforma change.org all&#39;indirizzo&nbsp; <strong><a target="_blank" href="https://l.facebook.com/l.php?u=https%3A%2F%2Fchng.it%2FjhDSZMkKmK%3Ffbclid%3DIwZXh0bgNhZW0CMTAAAR41EayCWD_gAusgl9HB1VSf32MyPhf4l_9bioAL3eb8EhntsSGjbbuEk4M81g_aem_Q_A_WjXSSAwciWOmLdE9eA&amp;h=AT1kwAhzC8PnebscT_BPs7uGnUFAJuLD_v0S256DnJTg7H2Tkd1EwMgcKxvxArXpjr_6c2gLEp66QRZM6wjXisB-xHWeUiVKNcMd2X3ykzUjg7HvSu277P7XNM9TUGLNFVO2FCMn8Jcf9g&amp;__tn__=-UK-R&amp;c[0]=AT0om9CgCVRBeY2CW2LovG_T69cZ1O9gYxDedaI_-SX6RV5BRcH-_VXloUsXD_MHkd-KXIzDZIpEMTlqr6d3Z6ajQZS8YnMEVC1Tgr7z8NRMsnC0FvZxzbd8lWXqn3w_RkOBNSU3r51ofnD3ZyFX78-Dky5apk0w4Ie7PBQKTN-WmT4e5Io">https://chng.it/jhDSZMkKmK</a> </strong>(<strong>nessuna donazione al museo</strong> su questa piattaforma, <strong>solo firma).</strong></p><p>&nbsp;</p><p><strong>Ma qual &egrave; la situazione e come si &egrave; arrivati a questo?</strong></p><p>Ecco il primo comunicato diffuso dalla Fondazione / Museo il 28 marzo scorso:</p><p>&nbsp;</p><p><strong>WOW SPAZIO FUMETTO</strong><br /><strong>un luogo di cultura viva a un passo dallo spegnimento per il mancato rinnovo della convenzione con il Comune di Milano</strong></p><p>&nbsp;</p><p><strong>Dopo 14 anni di onorato servizio alla citt&agrave;, WOW SPAZIO FUMETTO &ndash; Museo del Fumetto, dell&rsquo;Illustrazione e dell&rsquo;Immagine animata di Milano annuncia il mancato rinnovo della convenzione con il Comune di Milano che ne consentirebbe la permanenza nei locali di Viale Campania 12. Senza una risposta chiara e tempestiva dell&rsquo;Assessore Sacchi e del Consiglio Comunale, il futuro del Museo sembrerebbe ormai segnato.</strong></p><p>&nbsp;</p><p>Marted&igrave; 1&deg; aprile 2025 non sar&agrave; organizzata la consueta festa per celebrare il compleanno di WOW Spazio Fumetto, ma il museo rester&agrave; aperto e soprattutto dalle 10 alle 19 verr&agrave; allestito un primo tavolo per la raccolta firme e fondi, affinch&eacute; la cittadinanza possa sostenere il museo. Si chiede una risposta ufficiale da parte del Comune, per sapere fino a quando potr&agrave; rimanere aperto, dal momento che sono previsti, come ovvio, impegni, eventi e mostre organizzati fino a fine gennaio 2026 (come &egrave; logico per qualsiasi museo).</p><p>Per firmare la petizione [...]. Per chi volesse sostenere il Museo [...]</p><p>Dopo un ultimo incontro con i funzionari del Comune di Milano, la Fondazione Franco Fossati, che gestisce WOW Spazio Fumetto, annuncia che non &egrave; possibile rinnovare la convenzione con il Comune di Milano per la permanenza del museo nei locali assegnati 14 anni fa e ora in scadenza. Per una breve proroga e per una ridiscussione del contratto, di cui non si &egrave; comunque riusciti a parlare, &egrave; stato chiesto di incassare subito o coprire con una fideiussione bancaria il debito residuo di affitto, che ammonta a circa 180.000 euro. La cifra era pi&ugrave; alta, ma nel 2024 si &egrave; abbassata perch&eacute; la Fondazione ha potuto gi&agrave; saldare parte di questo debito.</p><p>La situazione &egrave; motivata in parte dalla crisi Covid e post Covid, ma anche dallo stato di totale abbandono in cui &egrave; stato lasciato lo stabile, con i visitatori costretti a tenere i cappotti a causa dell&rsquo;impossibilit&agrave; di accendere il riscaldamento in inverno (e bambini a fare laboratori nelle stesse condizioni) oppure a sopportare il caldo soffocante estivo per la mancata possibilit&agrave; di attivare il condizionamento dell&rsquo;aria.</p><p>WOW ha sempre cercato di onorare i suoi conti, pagando (anche se a volte in ritardo o con rateizzazioni) l&rsquo;affitto al Comune e ha fronteggiato fin dall&rsquo;inizio pesanti carenze e problemi strutturali dello spazio, compresi costi energetici enormi e immotivati, allagamenti di acque e di fognature (che hanno causato ingenti danni economici e patrimoniali, disagi per i visitatori per problemi di riscaldamento e rinfrescamento, e perfino l&rsquo;impossibilit&agrave; di utilizzare nei modi previsti gran parte degli spazi), perfino atti vandalici verso la struttura.</p><p>Ma il Museo &egrave; completamente lasciato solo anche come istituzione, senza mai essere tenuto in alcun conto dal Comune. Mai il Sindaco o l&rsquo;Assessore in carica si sono presentati a una delle numerose inaugurazioni a cui sono stati invitati, compresa quella sulla grande mostra dedicata alla citt&agrave; di Milano e la sua narrazione attraverso maestri del Fumetto, allestita gli scorsi mesi grazie al solo aiuto di un bando di Regione Lombardia. Un&rsquo;indifferenza istituzionale (peraltro senza costi) che ferisce, quando invece WOW Spazio Fumetto si &egrave; sempre impegnato a rispondere e partecipare a tante iniziative patrocinate dal Comune, dando il suo contributo con mostre, eventi e presentazioni: Book City, Prima Diffusa, Museo City ecc.</p><p>Lascia inoltre quantomeno perplessi vedere che quando il Comune appoggia grandi eventi dedicati al mondo del Fumetto non si sente minimamente in dovere di coinvolgere il nostro Museo (se non gli servono prestiti o collaborazioni a titolo gratuito). La Fondazione e il Museo vantano gemellaggi e rapporti amicali con musei e istituzioni italiane e straniere da circa trent&rsquo;anni. Il Museo ha realizzato al suo interno pi&ugrave; di 200 mostre, tra cui moltissime gratuite, e oltre 50 in altre citt&agrave;, e ancora: 1.000 e pi&ugrave; presentazioni ed eventi, campus estivi e un&rsquo;attivit&agrave; didattica di primissimo livello che porta ogni anno migliaia di studenti a laboratori e visite guidate.</p><p>Luigi Bona, direttore del Museo e presidente della Fondazione Franco Fossati, dichiara: &ldquo;&egrave; vero che abbiamo un debito verso il Comune, ma ci sono delle cause precise non solo semplici questioni economiche. Dopo 14 anni l&rsquo;affittuario potrebbe anche trovare il modo per premiare una realt&agrave; cos&igrave; virtuosa, invece di pretendere sempre pi&ugrave; soldi in cambio di uno spazio che segna il tempo in modo evidente e con impianti che non sono adeguati. Il museo ha dato priorit&agrave; agli stipendi dei suoi cinque dipendenti (tutti giovani volonterosi e impegnati che ora rischiano di perdere il posto, non certo per decisione della Fondazione) oltre alle decine di collaboratori che lavorano costantemente per far funzionare la complessa macchina di un museo orgoglio della citt&agrave;.<br />Il punto &egrave; che siamo abbandonati a noi stessi, e da diversi anni: per esempio la batosta del Covid (dove abbiamo ottemperato a spese nostre a tutte le disposizioni) ci &egrave; stata magnanimamente &ldquo;sovvenzionata&rdquo; scalandoci quattro mensilit&agrave; del 2020 (come da disposizioni), ma non nel 2021 n&eacute; dopo, perch&eacute; morosi. Il Comune non ci ha pi&ugrave; tenuti in nessuna considerazione, costringendoci ad arrivare a questo punto.</p><p>Il 1&deg; aprile scade la convenzione che ci consente di restare nei locali di viale Campania, e non sappiamo cosa sar&agrave; di noi. Dal Comune ci fanno sapere che bisogna pagare punto-e-basta, subito e senza certezza di futuro. Anche lo stabile ogni giorno mostra seri problemi strutturali, che avrebbero facile risoluzione se solo ci fosse la volont&agrave; di risolverli insieme (interventi e costi che abbiamo sostenuto noi per 14 anni al posto dell&rsquo;affittuario, anche per le ricorrenti emergenze, non ci sono mai stati neppure scalati dal debito). I costi delle bollette energetiche ci atterrano ogni mese, ma la nostra proposta di allestire pannelli fotovoltaici a nostre spese per abbattere i costi, fatta gi&agrave; nel 2012, non &egrave; stata presa in nessuna considerazione, come tante altre. Da cinque anni stiamo andando avanti solo con le nostre forze economiche, introiti che derivano dalla biglietteria (che grazie al cielo funziona bene confermando la voglia di fumetto che c&rsquo;&egrave; in citt&agrave; e non solo), da qualche affitto di spazi, dall&rsquo;attivit&agrave; didattica, dal piccolo bookshop e dal canone della caffetteria attigua, da pochi partner per lo pi&ugrave; tecnici, da bandi non comunali.</p><p>Quello che pi&ugrave; ferisce &egrave; l&rsquo;abbandono istituzionale, l&rsquo;assenza di qualunque autorit&agrave; cittadina, tranne qualche rappresentante del locale Municipio. Ci aspettavamo che venissero a trovarci o partecipare a qualche inaugurazione o semplicemente venire a vedere come stiamo, che cosa facciamo. Magari a parlare di cultura, non di soldi.</p><p>Il nostro museo, con la sua presenza e attivit&agrave;, consente anche al Giardino Oreste Del Buono di mantenersi fruibile: quando siamo arrivati non era ancora intitolato al giornalista autorevole nel mondo del Fumetto, si raccoglievano quantit&agrave; di siringhe e preservativi, nessuno ci portava i bambini a correre e giocare. Innumerevoli sono le nostre collaborazioni con le Forze dell&rsquo;Ordine che approfittano delle nostre telecamere per monitorare la sicurezza del parco e della strada. Famiglie e giovani vengono da noi, in biblioteca, a leggere fumetti e a trascorrere il pomeriggio se non si gela o non si soffoca.</p><p>In conclusione: dal 1&deg; aprile saremo senza contratto e chiediamo al Comune, ma in particolare ai responsabili della politica culturale della nostra citt&agrave;, un segnale chiaro. Ci serve assolutamente avere una risposta scritta su quanto possiamo ancora restare e soprattutto trovare una soluzione che ci consenta di andare avanti con la forza che abbiamo sempre dimostrato di avere.<br />Abbiamo bisogno di aiuto da parte di una citt&agrave; a cui abbiamo dato tanto. Abbiamo in lavorazione ancora tre mostre, che ovviamente abbiamo programmato da molto tempo nella speranza che una soluzione si sarebbe comunque trovata: una sullo straordinario rapporto dei giocattoli col fumetto e l&rsquo;animazione, una su grandi protagoniste del mondo degli anime giapponesi (no spoiler) e una che avremmo voluto regalare alla citt&agrave; dedicata a come i fumetti hanno raccontato le Olimpiadi e vissuto la Montagna in oltre cento anni di produzione editoriale... Bella idea con le Olimpiadi alle porte, vero? Ma no... nulla, in questa situazione non possiamo accedere ai bandi (tra cui quello della Regione) che ci consentirebbero di avere qualche euro per sostenere le spese di assicurazione e allestimento.</p><p>Che cosa ne sar&agrave; ora di noi? Non &egrave; dato sapere. Siamo qui: attendiamo l&rsquo;assessore Sacchi che venga, per la prima volta da quando &egrave; in carica, a trovarci per capire insieme che cosa fare. I contratti e la burocrazia sono quelli che sono, ma la politica cittadina non pu&ograve; far chiudere questo museo. Il Comune chiede una fideiussione che non possiamo ottenere senza un loro effettivo impegno scritto a farci restare e per quanto tempo. Che fare? Gulp!, altro che WOW!&rdquo;.</p>
Eventi
Didattica
  • Servizi
  • Servizi
  • Servizi
  • Servizi
Servizi